Riportiamo l'Articolo apparso sul CORRIERE FIORENTINO Sabato 14 Gennaio, 2017 a cura di Viola Centi.
Anche noi porgiamo al nostro don Francesco i migliori auguri e i nostri rallegramenti per questo riconoscimento continuando ad accompagnarlo con la preghiera nel suo ministero sacerdotale.
Volterra. Il sorriso sempre per tutti, l’attenzione verso gli umili e gli ultimi, la grande riservatezza. Sono le doti che hanno portato don Francesco Spinelli, volterrano di 35 anni, ad essere nominato cappellano di Papa Francesco. Il giovane sacerdote della Diocesi di Volterra è stato anche insignito del titolo di Monsignore (il 12 dicembre scorso). «Ha sempre avuto una marcia in più — ricorda il suo ex compagno di scuola, Paolo Moschi, oggi assessore a Volterra — andava d’accordo con tutti, era un burlone, non si arrabbiava mai». Francesco finisce il liceo scientifico, poi la vocazione a 18 anni lo porta in seminario, prima a Volterra, poi a Firenze.
«Era un ciclista della Mobilieri Ponsacco — ricorda Moschi — se non fosse entrato in seminario, sarebbe diventato un professionista delle due ruote». L’allora Vescovo, Mansueto Bianchi, scomparso l’agosto scorso, nota le qualità di Francesco e lo spedisce a studiare a Roma, all’Almo Collegio Capranica, dove consegue la licenza in teologia fondamentale alla Pontificia Università Gregoriana. Nel 2007 viene ordinato sacerdote e inizia la sua «carriera» come segretario vescovile e assistente del settore giovani di Azione Cattolica a Volterra. Ma nel 2010 don Francesco è già a Roma, dove entra nel Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, come segretario particolare di un altro Monsignore: Rino Fisichella. Ed è proprio grazie a questo incarico che, durante il Giubileo del 2016, si avvicina al Pontefice, accompagnandolo nei «venerdì della Misericordia», le visite settimanali che il Papa effettuava a disabili, anziani e centri di accoglienza.
E l’attenzione di don Francesco per gli ultimi non sfugge al Papa. Alla fine del Giubileo arriva la nomina, ma intorno alla «promozione» c’è il più stretto riserbo: don Francesco è irraggiungibile, sia passando dal Vaticano che dalla famiglia. Le congratulazioni allora arrivano su Facebook, dal sindaco Marco Buselli, che lo incita a farsi onore «anche forte del nome della nostra città».
«Noi non lo conosciamo come prete — dice Moschi — ma come persona. Torna un paio di volte l’anno a Volterra, dice Messa. È sempre stato avanti. Per questo credo che sia il Vescovo Bianchi che Monsignor Fisichella lo abbiano notato subito. E se il Papa lo ha voluto come cappellano, vuol dire che gli è proprio piaciuto».
Viola Centi