Michela quanto coraggio e quanto “spensieratezza” ci vuole per dire un sì lungo tre anni ad un servizio ecclesiale così impegnativo?

Più che “spensieratezza” direi “inconsapevolezza”. In ogni caso tanta. Ma il mio sì non è venuto da solo, è venuto dalla riflessione, dalla preghiera, dall’appoggio di mio marito Mirko.

 

Quanto conta per te sapere di avere la fiducia e la stima di tanti soci (vogliamo ricordarti che sei stata la consigliera diocesana eletta con il numero maggiore di preferenze)?

Devo dire la verità, sono rimasta un po’ spiazzata, non mi aspettavo tutti gli attestati di stima che ho ricevuto. La fiducia è un valore importante e per un incarico del genere è fondamentale. Sono felice e grata a tutte queste persone e alle persone che mi saranno vicine in questo lungo cammino, a partire dalla mia famiglia. 

 

L'emergenza educativa è la questione più urgente. E la formazione da sempre è in testa alle priorità di AC. Quali sono nel concreto le armi per vincere questa sfida culturale? 

E’ vero l’AC ha sempre puntato molto sulla formazione e sono convinta che per essere “radicata nel futuro e custode dell’essenziale” dovrà puntarci ancora di più. Non so come potremmo vincere questa sfida, ma sicuramente dovremo coinvolgere le nuove generazioni in modo che tramite la formazione e ad un continuo cammino parrocchiale e diocesano arrivino alla conoscenza e all’ascolto della parola del Signore. 

 

Quali saranno i tuoi prossimi passi come presidente? 

Ancora non riesco a vedere troppo lontano, partiamo facendo piccoli passi. 

I prossimi eventi diocesani saranno i campi scuola, cerchiamo tutti insieme di far sì che queste esperienze siano indelebili per i nostri ragazzi. Sono convinta che il campo scuola sia un luogo significativo dove incontrare il Signore, conoscerlo profondamente e portarlo con sé nella vita di tutti i giorni. 

 

Fra tre anni quale sarebbe il risultato che vorresti vedere raggiunto? 

Vorrei che l’AC della nostra diocesi tra tre anni possa dire di essere cresciuta, come famiglia, creando una rete di collaborazioni che legherà ancora di più le persone coinvolte. Mi auguro di poter trasmettere, almeno in parte, l’amore che provo per questa grande associazione, che mi ha dato tanto in tutti questi anni. Ci sarà molto da lavorare e auguro a me e alle persone che avrò vicine un buon cammino.

 

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