Durante il periodo d’Avvento, nel quale ci prepariamo ad accogliere Gesù, l’Azione Cattolica di Volterra ha proposto al settore giovani un ritiro al monastero di Nostra Signora di Valserena, domenica 4 dicembre 2016.
Il monastero si trova non lontano da Guardistallo, immerso nelle colline e guardano all’orizzonte è possibile scorgere il mare, tanto da suscitare un senso di pace esteriore. Questo luogo mi ha sempre incuriosito fin da quando a scuola, durante la lezione di religione la professoressa ci parlò di questo posto in cui potevamo andare per pregare, non solo addirittura avere l’occasione di acquistare prodotti fatti dalle suore come: cioccolata, articoli religiosi e prodotti per il corpo ma soprattutto valeva la pena di andarci. Questa curiosità è durata alcuni anni e grazie a quest’occasione, insieme a delle mie amiche, l’ho colta al volo.
Siamo arrivate al monastero di domenica mattina, dove ci siamo incontrati con i nostri coetanei, alle 10:30 abbiamo pregato l’ora Terza e in seguito abbiamo partecipato alla Celebrazione Eucaristica. Lo svolgimento è stato un po' particolare per alcuni aspetti come:
il canto gregoriano, al quale solitamente non siamo abituati a sentire;
la disposizione dell’assemblea era molto diversa da come la conosciamo, infatti le suore sono situate dalla parte opposta da dove siedono le persone e l’altare si trova al centro delle due parti, restando il solo unico collegamento;
la benedizione dell’acqua simbolo di battesimo e del sale simbolo di sapienza;
il defluire delle suore dalla chiesa alla fine della celebrazione, seguendo una gerarchia in base all’anzianità.
Dopo la messa ci siamo dedicati ad un periodo di deserto; grazie anche a dei testi che ci suggerivano la riflessione, abbiamo pregato sul valore della riscoprirta della gioia cristiana, sentendola all’interno di noi stessi. Spesso le cose materiali, il denaro o una vita comoda, ci impediscono di scoprire e vivere la gioia di Dio. Il silenzio da l’opportunità di vivere questa gioia ma va cercata nell’intimo del cuore, dove c’è Dio e perciò dobbiamo avvicinare le nostre intenzioni il più possibile a lui, contrastando i nemici della gioia, la malinconia e il malumore, solo così saremo davvero gioiosi.
Nel pomeriggio abbiamo avuto il piacere di parlare con Suor Valeria, che ci ha spiegato la giornata all’interno del monastero, in cui vige la regola benedettina cioè una vita semplice e fraterna, fatta di preghiera, lettura e lavoro. E’ stata lieta di chiarirci le nostre curiosità, su come facessero ad avere notizie dell’esterno, visto che i loro contatti a partire con i familiari sono rari, spiegandoci che le notizie vengono ricercate da una sola suora, che è addetta a questo compito, le altre suore le possono sapere in due modi: le più importanti possono essere lette durante i pasti oppure attraverso una bacheca dove vengono messe le notizie in breve di cosa accade nel mondo. Ci ha fatto capire che ogni suora ha un proprio incarico, può cambiare in base alle esigenze ed anche in base alle attitudini e caratteristiche che la badessa vede in loro.
La chiacchierata con Suor Valeria mi ha fatto vedere, come penso valga anche per altri ragazzi, quella gioia di cui ci parlavano gli spunti per il deserto, tanto che si percepiva dalla luce dei suoi occhi, dal modo in cui parlava, così fino arrivare ai nostri cuori. Noi penseremo ingenuamente che una persona che non ha contatti con l’esterno non è alla moda, che le possa mancare qualcosa e che possa essere triste ma invece non è così, lei si è affidata completamente al Signore facendosi strumento nelle sue mani, quindi ha tutto ciò che c’è di meglio, forse ha quel qualcosa che certe volte manca a noi, che viviamo una vita fatta di cose materiali e non spirituali.
Monica Volterrani